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IL PARCO

l Parco Naturale di Porto Venere racchiude nei suoi 400 ettari luoghi di grande valore ambientale, storico e culturale. Il borgo antico, le Isole Palmaria, Tino, Tinetto e l’Area Marina Protetta sono testimonianze preziose di una rapporto armonioso tra uomo e natura. Un sodalizio costruito e consolidato nel tempo che è stato riconosciuto dall’UNESCO con l’istituzione del Sito Porto Venere, Cinque Terre e Isole.

IL MARE

L’Area di Tutela Marina del Parco Naturale Regionale di Porto Venere comprende la parte sud-occidentale dell’ isola Palmaria, le isole del Tino e del Tinetto e la Prateria di Posidonia presente nel canale che separa Porto Venere dall’Isola Palmaria.Numerose sono le grotte che proseguono il loro cammino sott’acqua e che permettono la visita sia a natanti che a subacquei: la Grotta sommersa dell’isolotto del Tinetto la cui peculiarità, oltre che la notevole bellezza naturalistica, è quella di comunicare con l’ambiente esterno attraverso una fessura per mezzo della quale la luce del sole, penetra al suo interno creando spettacolari giochi di luce che rendono magica l’immersione; la Grotta Azzurra dell’isola Palmaria così chiamata perché la luce crea dei riflessi azzurri; la Grotta del Tino; la famosa Grotta Byron situata dietro Punta San Pietro a Porto Venere che pur non facendo parte dell’Area di Tutela Marina, merita di essere segnalata per i suoi fondali ricchi di organismi e per questo molto frequentati dai subacquei.

NATURA E SENTIERI

l Parco Naturale Regionale di Porto Venere si estende per circa 400 ha, racchiudendo il promontorio omonimo, le isole Palmaria, Tino e Tinetto e l’Area di Tutela Marina, come propaggine occidentale del Golfo della Spezia.
La separazione, nel tardo Quaternario, delle isole dal promontorio non ha permesso una differenziazione a livello floristico e questo giustifica la presenza della medesima flora su isole e parte terrestre e di pochi, per questo importanti, endemismi.Territorio che mantiene a tutt’oggi un forte carattere di naturalità e che è rivestito da una rigogliosa macchia mediterranea che manifesta il suo continuo dinamismo a seconda dei microclimi ivi presenti: si passa da una situazione di “gariga” ad una macchia dai molteplici aspetti sino ad arrivare a lembi di lecceta e pinete a Pino d’Aleppo frammisto a Pino marittimo ed altre Querce (Cerro e Roverella).Un altro fenomeno che merita una citazione è il carsismo: ampiamente presente in tutta l’Area Parco, trova le maggiori espressioni sull’isola Palmaria, caratterizzata da un substrato calcareo ricco di grotte, pozzi stretti e profondi, camini con andamento ascendente e da forme carsiche superficiali quali inghiottitoi, doline e campi solcati.

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